Alberto Albonico
A Como il “Burghett” era costituito dagli edifici che si
trovavano tra la Chiesa di Sant'Orsola e la metà circa di Viale Lecco.
Il
nucleo principale era costituito dal Quartiere Trento con ingresso da Via
Perlasca ed era un complesso di case popolari costruite dalla Cooperativa
Edificatrice prima dell'ultima guerra ed abitato prevalentemente da operai ed
artigiani.
Al centro aveva un ampio cortile in terra battuta con
diversi alberi al centro e praticamente tutti i ragazzini del Burghett si ritrovavano
a giocare in questo cortile.
Pur non avendoli frequentati molto, qualche volta scendevo
da Viale Giulio Cesare, dove abitavo, passavo di fianco al mercato, ed andavo a
giocare con i ragazzi del Burghett, che erano un gruppo molto chiuso ed era
pertanto difficile riuscire a farsi accettare; i miei avevano però degli amici
che abitavano al Quartiere Trento, con un figlio della mia età, e pertanto ero
sopportato dal gruppo.
Ricordo che quando si faceva la conta per vedere
"chi stava sotto" per i nostri giochi, al Burghett avevano la loro
filastrocca: "E la naia del burghett, la cunta fin al ventisett, un, du,
tri, quater, ecc". Naturalmente, chissà com'è, toccava sempre a me. Si
giocava "a nascondersi", a palla avvelenata, a guardie e ladri e
giochi simili.
Altri tempi, strade senza auto, al più dovevi scansare qualche
bicicletta, fuori dal mercato trovavi ancora il venditore con le botti piene di
pesce di lago sotto sale (missoltini ed agoni) ed un bambino poteva
tranquillamente andare da San Rocco a Piazza Cavour senza alcun pericolo.
... Vabbè, sun vecc...
.
da Alberto Albonico - Pellio Intelvi (CO)
.
Nessun commento:
Posta un commento